Coaching what else

Febbraio 5, 20200
softball-1511264_1920-1280x853.jpg

Quando nel 2013 mi fu affidata la mia prima squadra, cosa che volevo da tempo, andai in crisi. Avevo finalmente avuto quello che volevo, ma qualcosa non quadrava. Che tipo di Manager volevano che fossi?

Mi ero sentita dire che ero “troppo emotiva, troppo trasparente, troppo impulsiva” c’era sempre quel troppo davanti.

Mi immobilizzai, non sapevo più come muovermi, anche perché difficile che in quei momenti ti venga spiegato come gestire risorse. Poi venne da me una collega, un altro Manager, mi guardò negli occhi e mi disse che andavo bene così com’ero, che avevo tutte le competenze e le capacità per farcela. Feci fatica a crederle, ma piano piano inizia ad applicare il mio stile di Leadership, a volte disruptive a volte no. Inizia ad utilizzare la mia emotività per portare a bordo le persone, la mia trasparenza per essere credibile, la mia impulsiva per dare libero sfogo alla mia creatività e seguire l’istinto. Divenni più consapevole delle mie aree di forza e di quelle di miglioramento, su cui poter lavorare e da quando iniziai ad applicare le competenze di coaching, il meccanismo di autoapprendimento per la mia crescita, personale e professionale, non si è più fermato.

Come Coach, voglio aiutare quei Manager che seguono istruzioni anziché seguire obiettivi, a prendere consapevolezza delle loro potenzialità, a trovare il proprio stile di Leadership, perché solo così potranno essere un grande valore aggiunto per l’Azienda e per le risorse che gestiscono.


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *